31 marzo 2009

Piero Pelù: Fenomeni in teatro. Ieri sera al Ciak.

Si è tenuta ieri sera la tappa milanese dello spettacolo "Fenomeni in teatro" di Piero Pelù per la regia di Sergio Bustric.


Non si tratta di un concerto, ma di una specie di musical nel quale il rocker toscano inframezza i momenti musicali (dei quali parlerò dopo) con dei monologhi eseguiti con la padronanza di un consumato oratore supportato nella narrazione da scenografie e gadget tipici del teatro.


L'impressione è che ci si trovi davati a quello che "sarebbe bello fare" ad ogni concerto. I live generalmente si giocano con ritmi serrati, la scelta delle canzoni tiene sempre conto della nuova uscita e i momenti nei quali poter comunicare con il pubblico, giocando con le parole e con i desolanti fatti di attualità, spesso rischiano di perdere efficacia a causa del quantitativo adrenalinico presente nei fan delle grandi arene, decisamente differente rispetto a quello ispirato dalla cornice teatrale.


Pelù affronta i temi che lo toccano di più. Diventa una sorta di "osservatore toscano" che tratta ed esamina i fatti di cronaca (più o meno riportati dai giornali) con la semplicità di un uomo di strada, ma la sensibilità di un poeta, con quello sguardo speranzoso verso il futuro affinchè l'uomo non cambi totalmente, ma almeno venga raggiunto dagli stimoli che uomini come Bob Dylan e De Andrè hanno provato a trasmettere attraverso la propria musica.

Dal punto di vista musicale ce n'è per tutti. Un' escalation di emozioni che parte da un voce e chitarra acustica e finisce in concerto quasi da palazzetto, con una sequenza di canzoni che pesca a piene mani dal repertorio storico dei Litfiba di "Desaparecido", "Litfiba 3", "Proibito", "Terremoto" - con preziose chicche che preferisco non svelarvi - nella prima parte e da quello più recente e solista di "In faccia", " Tutti fenomeni" fino al "Toro Loco" nella seconda.

In poche parole può essere letto come uno show, di più di due ore, composto da un monologo teatrale arricchito da canzoni più o meno storiche riarrangiate in versione semi acustica e molto accattivanti, provenienti da tutte le ere o da un concerto arricchito dai monologhi. Proprio un bello spettacolo.

Una piccola pecca? L'utilizzo di quel tipo di microfono stile "Ambra". Capisco che lasci le mani libere di gesticolare e di afferrare oggetti scenici o compiere piccole illusioni da prestigiatore, ma non rende merito alla pienezza della voce di Pelù incarcerandola in un tubo di frequenze medie che talvolta portano alla saturazione, come se l'impeto vocale fosse tale da andare oltre le capacità di presa del microfono.
Pazienza, come detto: "bello spettacolo!"

Queste le prossime tappe

31 Marzo - Carpi (Mo) - Teatro comunale
03 Aprile - Prato - Teatro Politeama
1
11 Maggio - Piombino - Teatro Metropolitan
25 Maggio - Trieste - Teatro Politema Rossetti



Bravo Piero! Bravo Zanna! Bravi tutti!

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