22 gennaio 2008

System of a down, che sia veramente la fine?

Era il 1995 quando la line up della formazione che tutti noi conosciamo con il nome di System of a Down muoveva i primi passi. Come spesso accade agli inizi di una carriera di successo, nei primi anni del 2000, la band sembrava invulnerabile all'attacco della critica.
Erano potenti, impegnati, tutt'altro che banali e molto coinvolgenti.

I primi scricchiolii si avvertono nella delusione comune nel dopo concerto. Infatti dal vivo non sempre sono riusciti ad essere convincenti come sui dischi, e quello di essere forti sui palchi è una caratteristica molto importante per rimanere nel cuore dei fan.
Forse è il prezzo che si paga quando l'aspettativa è troppo alta, indipendentemente dal fatto che sia stata la band ad alimentarla o meno.


Le vendite subiscono qualche lieve inflessione nei prodotti successivi a Toxicity, ma gli armeno losangelini sembrano comunque molto compatti e decisi a continuare, anche se poco prima della pubblicazione di Hypnotize/Mezmerize, qualche rumor sul loro scioglimento era girato per la rete.

Ultimamente sembra che le occasioni per rivedere insieme i SOAD stiano diventando sempre più rare, nonostante 3/4 di loro, siano stati visti jammare a Loveline (che immagino si tratti di un programma televisivo) qualche giorno fa.
Tutti si sono impegnati in attività extra band che non hanno l'aria di essere side project.

Il primo a salire all'onore delle cronache è stato il bassista Shavo Odadijian che ha lanciato un progetto di casa discografica sociale, per produrre e lanciare attaraverso internet delle nuove band oltre, si vocifera, ad utilizzarla per la pubblicazione dei suoi Achozen.


A ruota è seguito il cantante Serj Tankian con la pubblicazione di "Elect the dead", un tradizionale disco solista. con sonorità molto vicine ai SOAD, orfane degli interventi extra chitarristici dell'axe man Daron che ultimamente si erano fatte piuttosto "invadenti", e non particolarmente apprezzate.

Pochi giorni fa arrivano le dichiarazioni piuttosto forti del chitarrista Daron Malakian che oltre ad annunciare il suo nuovo progetto che condividerà con il batterista dei System John Dolmayan, ha detto di essersi rotto di aspettare i "comodi" degli altri membri e che lui non è più il chitarrista dei Soad, ma degli Scars on Broadway's.




Direi comunque che Aerials, Toxicity, Sugar, Chop Suey sono definitivamente entrate nella storia della musica.

7 commenti:

Le riflessioni di un veterano del digitale sul futuro che ci attende ha detto...

Perchè sono sempre le band migliori a sciogliersi?

Perchè non si sciolgono i Backstreet Boys o le All Saint?

Edo Rossi ha detto...

tanto non ce ne accorgeremmo perchè verrebbero sostituiti da altri cloni pop...

Le riflessioni di un veterano del digitale sul futuro che ci attende ha detto...

Ma è "diverso" essere rock? mi spiego, i "diversi" siamo noi che ascoltiamo chitarre distorte e batteristi che pestano, oppure i "diversi" sono loro che ascoltano cantare (?) teenager (a volte nemmeno troppo teen..) su basi simil-unz fatte al pc?

Edo Rossi ha detto...

bella domanda...anche se la cultura pop è sempre stata la maggioranza e il rock l'opposizione

Anonimo ha detto...

aggiungerei che malakian ha dichiarato che se dopo l'album di debutto dovesse fare un altro album sicuramente sarà scars e nn system...quindi questo allontana la possibilità di un sesto album per gli armeni...
un'ultima cosa...dolmayan oltre ad essere apparso in 2 brani di elect the dead come "the unthinking majority" e " saving us" ha anche aperto una casa di fumetti: la torpedo comics, decorando la sua batteria con scene di fumetti.

Anonimo ha detto...

spero che questo gruppo si riunifichera'...anche se daron a quanto sembra non ha intenzione...sperando.....

Edo Rossi ha detto...

mi sa che tratutti si è rotta un po' la magia...