04 dicembre 2007

Robot Guitar Gibson Les Paul

GIBSON LES PAUL ROBOT GUITAR
Ieri sera la presentazione dellla prima chitarra che si autoaccorda ad opera di Gibson e Federico Poggipollini

Si è tenuta ieri 3 dicembre nei locali del negozio Lucky Music a Milano la presentazione del nuovo prodotto Gibson ossia la chitarra robotizzata che si auto accorda. Si tratta di un classico modello di Les Paul, che dispone di un meccanismo composto da un interruttore (switch) posto sul corpo dello strumento che dialoga attraverso microimpulsi elettrici, condotti dalla corda stessa, con dei sensori posti presso le chiavette, che ricevendo le informazioni necessarie, si muovono automaticamente finchè, nell’arco di alcuni secondi, raggiungono l’accordatura ottimale.

Federico Poggipollini (Litfiba, Ligabue), prossimo alla pubblicazione di un nuovo disco solista, ha mostrato come sia possibile ottenere in pochi secondi anche le famose accordature “aperte” ossia quelle utilizzate dai bluesman quando suonano con il “collo di bottiglia” (slide) o quelle che per anni hanno permesso a musicisti come Keith Richards o Jimmy Page di rendere uniche le proprie canzoni.

Il chitarrista, che per altro ha jammato insieme alla Rock Fm All Stars Band all’interno della Guitar Hero night di giovedì scorso, ha aggiunto che con ogni accordatura ottenuta, la tensione delle corde rimane costante senza che le stesse “friggano” quando abbassate di più toni. Inoltre questo sistema permette di cambiare la corda rotta in modo più comodo, dopo averla fissata alla chiavetta, si avvolgerà automaticamente. Grazie ad ulteriori segnali luminosi emessi dallo swtch sul corpo, il meccanismo diventa essenziale anche per il lavoro più tecnico del bilanciamento del ponte (ottave) nel caso si cambi scalatura di corde.

E’ disponibile in un colore azzurro sfumato in edizione limitata, verrà poi proposto in altre tonalità. Il suono è forse un velo più brillante, ma sempre molto presente e caldo, come tipico di una Gibson Les Paul. L’edizione limitata ha un prezzo consigliato di 1999 euro, ma la versione 2008 potrebbe costare qualcosa di meno.

Un bell’oggetto insomma, definito scherzosamente da Poggipollini come “la morte dei backliner”, che dimostra come Gibson sia attenta al classico, al vintage, quanto al nuovo e al tecnologico. A questo strumento manca solo di percorrere qualche chilometro in giro per il mondo a bordo di aerei e furgoni, per essere sperimentato su tutti i migliori e peggiori palchi.

Edo Rossi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...questa mi incuriosce ... toglie un po' la ''poesia'' pero' levarsi la rottura di cambiare le corde ... ;)

Edo Rossi ha detto...

in effetti risolverebbe un sacco di pare...ho l'impressione però che sia un po' troppo delicata...