14 gennaio 2009

Ho fatto capodanno a Berna


Parto bello contento di non dover guidare ( ne io ne chi è con me), date le avverse condizioni del tempo e bello contento di non dover volare, che alla fine un po' l'aereo lo patisco sempre, poggio il culo sul Cisalpino e mi immergo nel libro che mi è stato regalato con la precisione di un cecchino, che parla delle vicende del Rat Pack, quel gruppo di attori e musicisti ricchi e festaioli, che a loro modo furono anticonformisti nel dopo guerra a stelle e striscie, capitanati da Humphrey Boghart prima e Frank Sinatra poi.


A Domodossola, mentre nel vagone ristorante sorseggio quello che so che sarà il mio ultimo espresso veramente italiano, il treno cessa la sua corsa. Il locomotore è danneggiato. In realtà pare che lo fosse già da Milano, ma che i macchinisti svizzeri giunti per dare il cambio non abbiano voluto rischiare. Ci fanno salire un'ora e mezza dopo su un altro Cisalpino salvo poi dirci che è in sovraccarico. Hey ragazzi complimenti, praticamente c'è la gente di due treni su uno, in effetti era proprio difficile da prevedere...prima chiedono a chi non è seduto di scendere, ma dopo alcuni minuti concitati il convoglio si mette in marcia.


D'istinto comincio a comunicare con i miei amici muggendo perchè viaggiamo talmente ammassati che mi sento una mucca su un carro bestiame: "muu muu mu muuumum mu" gli altri mi rispondono " si Edo bisogna scendere".

Appena arrivati a Berna comincia a nevicare...veramente tanto ( pare che la gente del posto non vedesse una nevicata così da anni) Era tempo che non mi godevo una nevicata, dal momento che, dovendomi spesso spostare in auto, vedo la neve come uno dei più acerrimi nemici.


Berna è una bellissima città e molto suggestiva, ma a capodanno quasi mi mancava il rumore delle bottiglie frantumate al suolo o degli sbronzi che urlano per le strade o dei tipici botti ( ho ancora nelle orecchie la guerra mondiale scatenata ad Amburgo al porto).

Non c'è un vero e proprio posto dove si festeggia "capodanno in piazza" e ci infiliamo in un pub, complice il freddo e l'influenza arrembante di uno della ciurma.

Te pareva...il proprietario, un indiano trapiantato, ha la moglie italiana e conosce bene Chiavari...credo che quella dalla quale provengo sia la città più conosciuta al mondo dopo New York e Londra. Il tutto ci frutta un giro di guinness offerto.


Mangiato molto bene in ogni ristorante o bar, speso un po' di più, visto una città molto bella abbigliata con un suggestivo manto nevoso e assaggiato birre locali.



Se però ho ho preso una fregatura in un albergo in tutta Europa, l'ho presa all'Ibis di Berna. "Dal 1 gennaio entrano in vigore le nuove tariffe" dice la tipa antipatica alla reception e anche se il prezzo concordato non ne teneva conto ci è stato applicato a sorpresa l'aumento. Poi dicono degli italiani...


Le foto ad esclusione di quella del rat pack sono di Bea Bressi. Quella del Cisalpino è di FLower.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Belle foto!

Edo Rossi ha detto...

grassie a nome dei fotografi...in realtà mi sa che la prima quella con il ponte offuscato dalla nebbia devo averla fatta io con la mcchina di bea ma poco importa...

Anonimo ha detto...

Molto bella anche quella.
Invece si vede il cambio di mano nel cisalpino, ahahaha ;-)

Anonimo ha detto...

Mamma che precisino! ;-)
Cmq se non l'avessi detto il ponte non lo avrei mai notato...
Però vero, foto molto belle!