Dal vivo i Deep Purple non li avevo mai visti e confesso che lo scetticismo di vedere uno spettacolo di dinosauri un freddi e scoppiati che si stanno faticosamente guadagnando la pensione era a mille.
Non è stato così!
Il batterista Paice e il cantante Gillan (meno male che poi si è tolto quella maglietta a righe orizzontakli che sembrava Luca Giurato) hanno mostrato una classe invidiabile nello stare sul palco, mettendo al servizio del pubblico la propria esperienza. Ottimo anche Glover in versione pirata-glam, per via della sua bandana luccicante, che ha splettrato il suo basso con grinta per tutto il concerto. Oltre allo strepitoso tastierista Don Airey ( confesso che il chitarrista Steve Morse non mi ha proprio entusiasmato al 100%. Se vedo Paice perdere un colpo me ne fotto, ma se vedo Steve, ottimo professionista, "storpiare" e reinterpretare gli arrangiamenti storici di Blackmore con un atteggiamento un po' più rigido e un suono poco bluesly sprigiornato dalle sue Music Man con ampli Engl, ci rimango un po' male.
Comunque è stato un bello show, dove gli alfieri dell'hard blues hanno mostrato che quel suono ha ancora qualcosa da dire.
Bella sorpresa Into the fire, efficace Rapture of the deep, Hush e Perfect Stranger, da paura Highway star, When a blind man cries, così così Black night e Smoke on the water a mio avviso a causa di Morse.
Sono uscito dal palazzetto comunque molto contento ed emotivamente soddisfatto di aver assistito ad uno show di vero rock n roll, suonato come si deve da chi nonostante l'età ha ancora la forza di suonare meglio di alcune band pateticamente riunite o di giovani ragazzetti con la faccia triste che tutti definiscono la "next big thing".
Se è così, finisco per preferire "the old big thing".
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