18 novembre 2008

Subsonica al Mep

Sabato scorso si è svolta una delle serate più attese del calendario della stagione di concerti ortganizzati dal Mojotic in collaborazione con il Patchuko STaff, quella con ospiti i Subsonica (onica...onica...).



Per una serie di motivi c'era un'aria piuttosto simile ad una rimpatriata.

Alcuni brevi cenni storici per i più giovani.

Sestri Levante fu una tappa del primo tour della band torinese che approdò nella città dai due mari a pochi mesi dalla pubblicazione del primo disco omonimo (1997) in Piscina dei Castelli all'interno di un Supersonic. A quell'apparizione ne fece seguito un doppia a pochi km da li, al mitico Sound Factory di Cavi di Lavagna alcuni mesi più tardi (freschi di collaborazione con A. Ruggero) che consolidò lo zoccolo duro dei fan e convinse l'audience locale, grazie all'incredibile resa live, decisamente atipica per una band, soprattutto italiana, e all' abilità di sfruttare al meglio le pulsazioni di basso e cassa mescolate con le affascinanti melodie e ambientazioni di elettronica, chitarra e voce.



Nel frattempo la band è cresciuta convincendo una quantità ed una qualità sempre crescente ed eterogenea di appassionati e addetti ai lavori e proprio quando le grandi arene sembravano consacrarli al piedistallo irraggiungibile del palco del palazzetto ( quello dove ognuno di noi ha visto il primo concerto grosso della propria vita) eccoli ritornare volontariamente nei club, per recuperare un po' di contatto col pubblico, con l'attitudine di una band e lo show impostato come un dj set.

Personalmente sono stato molto felice di rincorntrarli...con calma...come tanto tempo fa, riuscendo a scambiare quattro chiacchere senza la fretta dei tempi radiofonici o la frenesia di un tour promozionale o telefonicamente tra un aereo e l'altro ( grazie ancora Max!) e confesso di averli trovati in forma, sorridenti con il volto disteso.

In oltre Stefano che io mi ostino a nomare Steve Dreams è oggi nell'organizzazione della serata, come lo era tempo fa e tra noi c'era anche Davide, il nostro conterraneo e amico, protagonista dell'ultimo video subsonico "il vento", il tutto a ricostruire il clima familiare delle loro prime apparizioni del 97/98, nonostante tutta l'acqua passata sotto i ponti tra piazza Vittorio e la Gran Madre (conoscete Torino? sto parlando del Po).



Il concerto è stato ottimo. L'inizio è sempre "basso". I ritmi relativamente lenti, in questo caso addirittura "dub", vengono spesso spesi all'inizio dei loro concerti per poi tramutarsi in quelli più esplosivi ed incalzanti progressivamente. "Cose che non ho" "Colpo di Pistola" "Liberi tutti" "Aurora Sogna" "Nuova Ossesione" tra i "classici", poi "Dentro i Miei vuoti" e "Il vento" featuring Max alla doubleneck e la prima parte del set si chiude con l'acuto molto difficile (eseguito alla grande dal cantante Samuel) di "Strade". La band è serena sul palco, sguardi d'intesa e smorfie scherzose anche sulle imprecisioni, seppur impercettibili.

La seconda parte è quella più danzereccia, quella che ha già fatto ballare recentemente spagnoli, inglesi, belgi, oltre ai rispettivi italiani all' estero in giro per l'Europa.
Si apre con "disco Labirinto" per proseguire con "Nuvole Rapide", "Dj", mantenendo la pulsazione in 4/4 per quasi tutto il set e, stendendo un velo sulle divise della band, volutamente "eccentriche" , si danza anche la loro bella versione di "Up Partiot to arms" del primo Battiato, fino all'ultimo encore: Preso Blu.


Dai, bella serata!!!

Non ho voglia di parlare del mio dj set successivo, ho già parlato abbastanza...le nostre "Strade" (le mie e le loro) potrebbero rincrociarsi in occasione della pubblicazione del mio libro, ma ne riparliamo a febbraio...
ah se avessi a sottomano le foto dell'epoca....altro che facebook...

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