12 giugno 2007

Ho visto i White Stripes giovedì all'Idroscalo.

Ancora traumatizzato dai due giorni al Gods, tremo al pensiero di tornare all'idroscalo, tra l'altro il tempo ballerino del pomeriggio non promette che altro fottuto fango!!!!

Arrivo in dannato ritardo al concerto a causa di alcune puntate dello show mattutino di Rock Fm condotto da Chuck Bird, "Early Bird Special", che avevano bisogno del mio indispensabile tocco per poter andare in onda.

Con ancora Etna e Vesuvio in piena attività (vedi finale di post precedente) rimetto i famosi boots infangati tanto odiati dagli autisti di tour bus e mi fiondo nell'arena.
La leggera spruzzata di ghiaietta non riesce a nascondere lo scempio fangoso, la palude della morte, l'acquitrino dannato che il Gods aveva creato pochi giorni prima.

Il nuovo singolo Icky Thump fa da colonna sonora al panino con salamella e birretta.

Fatevene un'idea...




Il concerto credo sia stato straordinario. Confermo sempre più la mia stima per Jack White, il cantante chitarrista che riesce con il supporto della sola batteria stralunata di Meg White a creare un impatto sonoro che riesce a non fare sentire la mancanza di altri strumentisti.

C'è una grande forza nei riff proposti da Jack oltre ad una curiosa quanto geniale scelta di suoni e strumenti...

Per chi mastica di strumenti:
Molte canzoni sono state suonate con una dobro con la cassa tappata e le corde baritone con accordatura aperta e slide. La maggiorparte con la tipica Eastwood Airline 2 p bianca e rossa
.


Mi sento per la prima volta di spendere una parola buona anche per Meg. Il suo contributo al combo sonoro creato dai "fratelli" White, finisce per colpirmi più emozionalmente che ritmicamente, facendomi sorvolare fino a quasi apprezzare gli svarioni ritmici, le accellerazioni e i rallentamenti che manderebbero in crisi depressiva qualsiasi metronomo.

Manca il pianoforte, lo strumento che ha caratterizzato molte delle canzoni dell'ormai penultimo Get Behind Me Satan, ma JAck con una ritmica acida reintepreta My Doorbell ed altre nelle quali era necessario, con i suoi soliti riffoni generando ulteriori sorprese.





Un bel concerto dove i suoni country folk, si mescolano con quelli blues e hard blues conditi da una giusta dose di distorsione nuova ma vintage ed una buona dose d'inquetudine. Quasi superflua Seven Nation Army.

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