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24 aprile 2009

Piero Chiambretti vince con Scotto.

Come avrete potuto notare, ho voluto seguire da vicino l'ospitata su rete nazionale (italia 1) di Pino Scotto che lo vedeva contrapposto a Povia nello show Chiambretti Night. Mi piaceva leggere questo incontro come una partita rock contro pop, dove il rock giocava fuori casa.
C'è da dire che il programma sta andando molto bene, ma il 15% di media con picchi che si avvicinano al 20% di ieri sera è senz'altro uno dei migliori risultati mai raggiunti del programma.


Confesso di aver sopravvalutato Povia, lo credevo in grado di mettere sul piatto delle tematiche più solide per controbattere il pensiero del quale Pino si fa portatore, quello della "minoranza rock" in Italia. In fondo se siamo in meno dovremmo essere più deboli no? Invece, come spesso accade, la convinzioni più sincere e fondate risiedono nelle minoranze, forse perchè tendenzialmente meno inclini a scendere a compromessi, forse perchè vivono più intensamente le proprie passioni.




Non voglio scendere nei particolari del dibattito tra Pino e Povia, perchè alla fine ha dimostrato ancora una volta che le accese discussioni in tv finiscono per interessare il vulgo auditel, ma mi piace constatare che, almeno per una volta, si sia parlato di chi la musica la vive sul serio e come al solito in Italia, non viene messo nelle condizioni di poterlo dimostrare.

22 aprile 2009

Pino Scotto contro Povia, domani a Chiambretti Night.

Giovedì 23 aprile Povia e Pino Scotto si daranno battaglia a" chiambretti night" in onda su Italia 1 all 23.55

Il dibattito sarà sicuramente infuocato dal momento che i due cantanti rappresentano se vogliamo gli estremi della cultura musicale italiana. Da un lato quello buonista, sanremese, televisivia o più semplicemente pop di Povia, dall'altra quello "alternativa", quello della scena che non gode di esposizione sui grandi canali televisivi e radiofonici, quello del metal senza fronzoli vissuto con rabia e passione di Pino Scotto.



comunicato stampa:

Si preannuncia già come un epico scontro, quello in programma domani (giovedì 23 aprile) al "Chiambretti Night" su Italia 1, alle ore 23.55. Povia, fresco partecipante, non senza polemiche, all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Luca era gay”, si confronterà con il leggendario e dissacratorio rocker Pino Scotto, ex membro dei Vanadium, uno che non le manda certo a dire, famoso per il suo linguaggio colorito e che ha intitolato il suo blog “Datevi fuoco, bastardi!”.

27 giugno 2007

L'ultima frontiera dei reality.

Chi vuole il lesbo-reality?
Una villa di Hollywood piena di donne che devono conquistare, in diretta tv, una top model omosessuale. I casting sono già partiti, ma per ora nessun network vuole uno show sull'amore saffico

«Sarà una fantastica avventura estiva, all'insegna del romanticismo, ambientata in una magnifica villa hollywoodiana. Preparatevi a vivere, amare, ridere, festeggiare e far parte di un momento fondante della storia della televisione». Lo slogan c'è. Il titolo della trasmissione pure: "Venus envy", voglia di Venere. Il prodotto è già bell'e confezionato: un reality show sull'amore saffico. Un gruppo di giovani concorrenti omosessuali under 30 sarà rinchiuso in una grande e bellissima casa sulle colline di Los Angeles, in compagnia di una splendida fotomodella di Maxim, anche lei lesbica. Le ragazze dovranno fare di tutto per conquistarla. Avranno a loro disposizione solo le armi della seduzione e ben sei settimane di tempo. Vincerà chi riuscirà a far sbocciare l'amore, a conquistare il cuore della top model. Sul nome della ragazza oggetto del desiderio c'è ancora mistero e c'è da scommettere che sarà svelato all'ultimo. Ma il vero segreto è: quale emittente si aggiudicherà questo reality? Per ora non si sa nulla, l'acquirente non c'è e se c'è, sta ben zitto. Ma - assicurano sul sito del programma - si tratterà di un grande network perché «chi mai può resistere a uno show che sconvolge le regole del corteggiamento, che è il primo reality omosex, che mette insieme tante belle ragazze e che è all'insegna della trasgressione?». Vero.In attesa di sapere quando e soprattutto dove andrà in onda, online sono aperti i casting. Basta essere lesbiche (ovviamente), avere più di 21 anni e dimostrarnemeno di 30 (per il resto, non ci sono limiti d'età) e poi tocca compilare un lungo questionario dove spiccano domande tipo: «Sei out?» o «Sei mai stata arrestata?». E sicuramente si hanno più probabilità di essere selezionate se si risponde, rispettivamente, sì e no. Ne vedremo delle belle... (Libero News)

19 aprile 2007

i Simpson compiono 20 anni

NON SONO BELLI.

NON SONO BUONI.

NON SONO IN CARNE ED OSSA.



GIOVEDI' 19 APRILE
“I SIMPSON”
COMPIONO 20 ANNI
IL CARTOON-CULT DI MATT GROENING CELEBRATO AL PROSSIMO
"TELEFILM FESTIVAL" DI MILANO

Sono una famiglia dall’aspetto grottesco: cinque mostriciattoli dalla pelle gialla, gli occhi come palline da ping-pong, la mascella quadrata, la bocca sguaiatamente aperta, dalla quale escono parole e suoni non sempre comprensibili.
Sono “I SIMPSON”, la famiglia meno politically correct dell'immaginario cartoon che giovedì 19 aprile celebra un compleanno storico: 20 anni. Una data epocale della televisione tutta, che rende "I SIMPSON" la serie animata più longeva del piccolo schermo in attesa di vedere trasmessa a maggio la 400esima puntata della serie in America e in vista del debutto al cinema previsto per luglio nelle sale americane.
Smashing pumpkins

In Italia, la celebrazione più importante avverrà nel corso del "Telefilm Festival", dall'11 al 13 maggio a Milano, nelle sale dell'Apollo SpazioCinema, dove accorreranno i fans da tutta Italia per assistere alla maratona di episodi cult e inediti, vedere in anteprima esclusiva uno spezzone del film in uscita a luglio in America e cibarsi delle frittelle originali ingurgitate da Homer nel corso del serial-cartoon. Oltre che farsi fotografare con i maxi-pupazzi viventi originali della Fox di Homer e Bart, venerati in tutto il mondo come vere e proprie rockstar e accanto ai quali ci si accalca per farsi una foto-ricordo.

U2

Della famiglia più sui generis dell'immaginario, ne fanno parte un “pokerissimo” di protagonisti nerds, cinici oltre ogni immaginazione televisiva, più credibili (e simpatici) di qualsiasi personaggio “buonista”.
Il capo-famiglia Homer è un campione di mediocrità: inetto custode di una centrale nucleare, non riesce a ottenere rispetto dai suoi familiari, figuriamoci dai colleghi…!
La moglie Marge è una casalinga con l’hobby di modificare la propria capigliatura azzurra iper-cotonata, nella quale nasconde a piacimento denaro e preziosi come in una cassaforte. Il 47 di piede non le impedisce di volare con la fantasia.
Il primogenito Bart (anagramma di brat, ovvero monello) è una vera peste, fierissimo di essere l’ultimo della classe; falso, imbroglione, egoista, è sempre pronto a dare il peggio di sé.
La piccola e vanitosa Lisa suona il sax tra un pettegolezzo e l’altro, quando la bocca prende fiato.
Maggie ha solo pochi mesi ed emette i suoni più strani, eterna succhiatrice di un ciucciotto stereofonico.

Reh HOt chili peppers


Giunto al suo diciottesimo ciclo, trasmesso in Italia su Italia 1 e su FOX, il cartoon-cult ideato da Matt Groening ha esordito per la prima volta il 19 aprile del 1987 sulla Fox, come una sorta di "tappabuco" del palinsesto all’interno del Tracey Ullman Show, con l'episodio "Good Night": un successo tale da spingere i dirigenti del network a dedicargli uno spazio tutto suo a partire dal 1989.



Puntata dopo puntata la serie conquista pubblico, ma anche l’attenzione dei critici televisivi, di psicologi, sociologi, fumettisti; l’industria del marketing inizia a farci un pensierino e comincia a sfornare gadgets a ripetizione. Nel frattempo i giornali si chiedono i perché del successo di una famiglia irriverente, in un serial sarcastico e pungente travestito da sit-com, che stravolge i crismi dell’american way of life alla stessa stregua della Famiglia Addams, con un capo-famiglia che sembra la versione cartoon di Arcibaldo o un parente anni '’90 di Fred Flinstone. Riviste prestigiose come Tv Guide, The Face, Rolling Stone e Newsweek dedicano le loro copertine ai “Flinstones dei giorni nostri”. In particolare, Newsweek commenta il loro avvento come “a prodigy of pop culture”.

ramones



Nel corso delle stagioni, fuori dalla porta dei Simpson vengono recapitate numerose riconoscenze: 23 Emmy Awards, 6 ASCAP Awards, 7 Annie Awards, 3 Genesis Awards, 3 International Monitor Awards, 3 Environmental Media Awards, un Peabody Award, un GLAAD Media Award, un American Comedy Award.
Nella loro casetta di Springfield hanno bussato numerose guest-star, stilizzate dalla matita ma doppiate dagli “originali” in carne ed ossa. Tra gli altri volti famosi che si sono succeduti nel corso delle stagioni: i Rolling Stones, gli U2, Barry White, Stephen King, Paul Newman, Bob Hope, Liz Taylor, Michael Jackson, Tony Blair, Rupert Murdoch, Glenn Close, Jack Lemmon, Kirk Douglas, James Brown, Meryl Streep, Kathleen Turner, Dustin Hoffman, Danny DeVito, Jerry Lewis, Mel Gibson, John Waters, Stephen Hawking, Richard Gere, Magic Johnson, Meryl Streep, Michelle Pfeiffer, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, i Red Hot Chili Peppers, gli Smashing Pumpkins, Sting, Elton John, gli Aerosmith, Susan Sarandon, i Ramones, Little Richard, Tony Bennett, Tom Petty, Lenny Kravitz, Elvis Costello, Bob Denver, Johnny Cash, Peter Frampton, Winona Ryder, Tim Robbins, Bette Midler, David e Kiefer Sutherland, James Caan, Rod Steiger, Hugh Hefner, Gore Vidal, Johnny Carson, Larry King, Jay Leno, Jerry Springer, Michael Moore, David Crosby, Roger Daltrey, Tom Jones, David Byrne, Jackson Browne, Michael Stipe, Justin Timberlake, Cyndi Lauper, Tito Puente, Meg Ryan, Brooke Shields, Drew Barrymore, Reese Witherspoon, Ben Stiller, Pierce Brosnan, Michael Keaton, Edward Norton, Steve Buscemi, Mel Brooks, Dolly Parton, Anne Bancroft, Alec Baldwin, kim Basinger, Andre Agassi, Pete Sampras, Venus e Serena Williams, Larry Hagman, Leonard Nimoy, Ron Howard, Henry Winkler….per non dimenticare David Duchovny e Gillian Anderson (alias gli agenti Mulder e Scully di X-Files) in una puntata ai confini della realta’ cartoon...E le "nostre" Isabella Rossellini e Maria Grazia Cucinotta (rispettivamente, nella decima e diciassettesima stagione).



Ritratto anticonvenzionale – se non sovversivo – di una famiglia media americana dove imperano frustrazioni, invidie e litigi, il serial rifugge da qualsiasi retorica per affrontare la vita di tutti i giorni con gli occhi a palla di Homer e famiglia. Nel traffico come al lavoro, a scuola come in casa, con i vicini come con personalità di spicco, i cinque protagonisti subiscono delusioni e sconfitte a catena. Tuttavia, per quanto pieni di difetti, i Simpson denunciano un affetto reciproco quasi inaspettato: alla fine di una giornata dura e faticosa Homer si stende sul letto accanto a Marge e tra i capelli cotonati le sussurra “lo sai che ti amo”…


Con il traguardo delle 400 puntate (in onda il 20 maggio in America), “I SIMPSON” batte un altro record e assume il titolo di serie animata più longeva della storia della televisione americana. Chi pensa che la produzione sia facilitata dalla mancanza di protagonisti “umani” si sbaglia: ogni episodio implica dai sei agli otto mesi di post-produzione. Oltre ad essere l’ideatore, Matt Groening firma quale produttore esecutivo in compagnia di Mike Scully (che ha passato la sua adolescenza nella vera Springfield) e di James L. Brooks, già autore di serie televisive di successo come Mary Tyler Moore Show, Lou Grant e Taxi.
Che "I SIMPSON" abbiano travalicato il piccolo schermo per entrare a far parte della cultura e della società, lo dimostrano i tanti esempi di cronaca in giro per il mondo. Se un americano su cinque conosce a memoria tutti i nomi dei membri della famiglia cartoon, solo uno su mille sa quali siano le cinque libertà d'espressione garantite dal Primo Emendamento della Costituzione degli stati Uniti. Mentre un sondaggio della BBC del 2003 ha eletto Homer Simpson "l'americano più amato del mondo" (battendo il padre della patria Abraham Lincoln, Martin Luther King e il leggendario presidente Thomas Jefferson), una ricerca del Science Museum di Londra ha stabilito che i bambini inglesi vorrebbero sempre Homer quale insegnante di scienza ideale per spiegar loro concetti talvolta troppo astratti. Le vette del fanatismo hanno spinto due seguaci sfegatati di Londra a sposarsi nel luglio del 2004 travestiti da Homer e Marge (lui pantaloni blu elettrico e camicia bianca mezze maniche, lei con un turbante di lana color pervinca alto 60 centimetri e collana di perle rosse), mentre nel 2001 le espressioni tipiche del cartoon di Groening sono intrati di diritto nel prestigioso Oxford English Dictionary, "Doh!" in testa. Nel 1998 Bart Simpson è finito sulla copertina del prestigioso "TIME" al vertice della Top 20 dei "più grandi del secolo", superando Topolino nel campo delle arti e dello spettacolo del Novecento. In Italia le maratone cinematografiche di 24 ore de "I Simpson" organizzate a Milano, Bologna, Firenze e Roma sono state prese d'assalto da migliaia di fans e quando il pupazzone di Homer, convocato per l'occasione, è scomparso per alcuni giorni, si è scatenata una caccia degna di "Chi l'ha visto?". Difficile, in effetti, rimanere senza il capo-famiglia più strambo e amato del piccolo schermo...