22 maggio 2008

Napster dichiara guerra a Itunes



Io sono di quelli che preferisce comprare dei dischi, detesto acquistare canzoni singole, se non per utilizzi lavorativi. Credo che un disco vada ascoltato dall'inizio alla fine per contestualizzare il lavoro che è stato fatto per assemblarlo. Non voglio fare il buonista a tutti i costi, ma credo che la digitalizzazione della nostra vita, ci stia psicologicamente facendo diventare dei pigre e stufe, perchè oltremodo appagate, masse di carne e ossa.

Detto questo vi riporto la notizia che parla della nascita del secondo grande colosso per quanto riguarda la vendita dei files digitali (in questo caso canzoni) on line.

ITunes non fù il primo, ma sicuramente è il più importante, perchè ha potuto mettere "in vetrina" un catalogo molto fornito di titoli, spesso supportato dalle strategie promozionali delle band che scelgono di cedergli in esclusiva le bonus track del proprio album in uscita.


Chiaro cos'è Itunes?
Un programma per il computer attraverso il quale si possono acquistare canzoni da scaricare sul proprio lettore mp3 Ipod, quindi limitato a prodotti "Apple" ossia gestibili con il Mac.

Napster...questo nome non mi è nuovo. Ricordate agli inizi degli anni 2000? Napster fu il primo vero programma che permetteva di scaricare e condividere files, che innescò il polverone mediatico e la contestazione legata al rispetto del pagamento dei diritti d'autore per le canzoni condivise. Il creatore di Napster, un po' come accadde ad Alex in "Arancia Meccanica", è stato preso e fatto passare dall'altra parte della barricata ed è diventato anche lui un negozio di files on line.


E' di qualche giorno fa la dichiarazione di guerra da parte di Napster nei confronti di Itunes. Offrendo 6 milioni di titoli, il nuovo Napster, diventa il più grande negozio di files on line del mondo, con titioli provenienti dal catalogo delle major e dalle case indipendenti, vendendo tra l'altro files compatibili con qualsiasi lettore mp3, telefonino e addirittura Iphone e Ipod. Così facendo, ossia sbloccando i files dal Drm (Digital Rights Management ossia un codec, una specie di protezione che non verrà applicata a molti dei titoli, che potranno quindi essere copiabili e riproducibili su più lettori), chi acquisterà i files di Napster, non sarà costretto ad ascoltarli o vederli solo su Ipod, con un atteggiamento meno elitario di Apple.
I costi saranno in dollari 0,99 per una canzone e 9,95 per un album.



Io finchè posso vado nel negozio di dischi che mi conoscono e mi consigliano e mi fanno lo sconto e mi compro delle cose che vedo e che tocco che sennò li perdo.

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