27 marzo 2014

Lo smartphone di Aladino? Sconnettetevi per riconnettervi.

In occasione dell' Earth Hour del prossimo 29 marzo Durex ha lanciato una campagna che condivido in pieno, pur essendo funzionale ad un'azienda per vendere i suoi prodotti.

E' scandita dall'hashtag #TurnOffToTurnOn. Il messaggio è chiaro: "sconnettetevi per riconnettervi" in pratica: "meno accessi e più amplessi.

Come non essere d'accordo?

Sono rimasto però molto colpito dal dato che l'azienda ha raccolto in una sua indagine. Come riportato dall'Huffington Post, pare che il 5 % degli interpellati controlli il proprio profilo social mentre sta facendo l'amore. Il 10% invece ha ammesso di aver scritto un sms.

L'articolo parla della tendenza che tutti abbiamo di essere multitaskin, ossia capaci di fare più cose contemporaneamente e in luoghi dove prima non era possibile.

Siamo sicuri che sia un bene? Davvero stiamo ottimizzando? Sicuri che è sempre per "lavoro"?

Cosa spinge la maggior parte di noi a consultare in modo così febbrile i nostri social? Facebook ergo sum? Pensiamo davvero che lì dentro ci sia la risposta alle nostre sofferenze, la compagnia alla nostra solitudine o il nutrimento a qualsiasi nostra fame? Lo smartphone poi sembra diventato una specie di lampada di Aladino. Avete fatto caso che per accedere ai suoi servizi si usano sempre meno tasti e sempre più "sfregamenti".

Io credo che la tecnologia risponda alle nostre esigenze. Siamo sempre più impegnati a fare più cose contemporaneamente e velocemente. Questo ci fa essere sempre occupati, attivi e ci fa sentire vivi, ma ci proietta verso un corto circuito che quasi ci auguriamo. Una volta in tilt avremo un motivo in più per passare da martiri del nuovo millennio e poter dare ancora una volta la colpa al lavoro e alla vita frenetica di questi tempi moderni che ci logora e distrugge…. odddio come faremooo????

Caaaalmaaaaa.

Un giorno una mia ex fidanzata mi definì come uno che aveva una vita veloce e la cosa quasi mi riempì di orgoglio, perché faceva molto James Dean o Guns n Roses. Poi mi resi conto che in realtà mi accorgevo di meno della metà di quello che facevo, non avevo mai idea di che cosa regalare ai miei amici, non avevo la sensibilità di provare emozioni che non fossero "forti" e mi stavo perdendo un sacco di belle cose, consumando un sacco di energia.

Rallentare è difficile, perché potrebbe costringerci a guardare dentro a quello dal quale si "scappa". Ovviamente nella maggior parte dei casi non è piacevole, ma credo aumenti la possibilità di conoscerci meglio, di provare il piacere di guardare una persona amata negli occhi, di capire, di sentire e di trovare un sacco di risposte o ottenere un sacco di suggerimenti per la nostra vita in modo sorprendente. Non è un caso che di solito si trovi qualcosa proprio mentre non lo si sta cercando assiduamente?

Meno contatti e più contatto!


26 marzo 2014

L'età del successo. Gabriele Cirulli a 19 anni crea un gioco che fa impazzire il mondo.

Gabriele Cirulli ha 19 anni ed è di Gorizia. Come riportato dal Corriere, ha inventato un puzzle game che in tre settimane è stato giocato da 3 milioni di persone in tutto il mondo e i suoi follower di twitter sono passati da 100 a 8000. Si chiama 2048.

Gabriele non sembra voler cavalcare l'onda di questi eventi e sarà poi lui a vedersela con le sue capacità e con le migliaia di offerte di lavoro che sta ricevendo da tutto il mondo per aver inventato un passatempo.

Certo che questo è un bel colpo al romanticisimo dietro al quale noi che abbiamo vissuto parte della nostra vita senza il livello tecnologico che c'è ora ci nascondiamo. Una bella scusa per celare la nostra incapacità a far fruttare bene le nuove risorse tecnologiche.

Gabriele ha programmato la sua prima pagina web che era alle elementari. Hey, sento le voci dei nati prima degli anni ottanta: UNA PAGINA WEB ALLE ELEMENTARI??? DATEGLI IL NOBEL!!!

E' abbastanza evidente che i giovani d'oggi non sono degli alieni superdotati, e che chiunque ha avuto e  ha la possibilità di inventarsi nella propria vita un successo interplanetario che renda migliore il mondo, sia interno che esterno (grazie Bill), ma il fatto che ci sia riuscito un ragazzo di diciannove anni e non uno dei super geni del momento fa come al solito fare qualche riflessione.

Dato il mio vissuto, una delle prime domande che mi faccio è: non sarà che fatichiamo ad evolvere e ad abbandonare il nostro "momento d'oro"? Domanda retorica, lo so. Esistono le possibilità per avere tantissimi "momenti d'oro" nella vita, ma di solito ci focalizziamo sempre sul cercare di riviverne uno in particolare nel nostro passato o ci impuntiamo per cercare di ottenere esattamente quel momento d'oro che nell'infanzia non siamo magari riusciti a raggiungere.

Raga così però ho l'impressione che si rischia di finire a a 45 anni con i pantaloncini corti, la palla sotto il braccio al parchetto dicendo "giochiamo a palla?"
Se c'è un modo per riuscire ad adeguarsi in modo semplice ai tempi che corrono è sganciandoci da quel passato che è "successo" secondo me. Sono convinto che porterà ad ottenere un nuovo "successo" e permetterà a ciò che nel frattempo è successo di indirizzarci verso qualcosa di realmente gratificante.

Detto questo... "bella Gabry!", in bocca al lupo, occhio a non farti fottere e continua a far lavorare liberamente il tuo cervello. Ti auguro che in futuro tu non rimanga legato al "successo" del tuo puzzle game… in tal caso anche per te varranno le mie riflessioni.

Il successo non ha età, colore, forma.
Il successo è successo.
Il successo succede.

Fonte


21 marzo 2014

Social Happiness day, un esprimento che mi piacerebbe fare.

Niente è come sembra? L' impressione è che se qualcosa deve sembrarci al giorno d' oggi, ci sembra negativa e nera. Il prof Ricolfi dice che rispetto a 30 anni fa ci sono comunque dei livelli di benessere e tutele che fanno pensare che nonostante la recessione stiamo meglio oggi, ma forse non ce ne accorgiamo?

Io credo che la verità stia nel mezzo. Non mi sento di parlare di cosa si possa fare a livello politico ed economico, ma credo che se sto "presomalismo" non proviamo a levarcelo un po' di dosso eliminiamo noi stessi, senza poter incolpare le istituzioni, la possibilità di tentare qualcosa di diverso anche se spesso sembra impossibile.

Le rivoluzioni migliori sono quelle che partono dal basso, anzi da dentro.

Già soltanto svegliarmi ogni mattina e aprire facebook e leggere un continuo susseguirsi di lamentele su lamente negli aggiornamenti di stato che non fanno altro che alimentare altre lamentele certo non mi mette lo sprint per affrontare la giornata. Ok posso anche non guardare fb alla mattina, ma il mood di chi mi circonda è comunque quello. Non vi è mai capitato di seguire un po' il mood dei precedenti aggiornamenti negativi scrivendone uno di conseguenza?

Del resto pare che siamo molto più bravi a soffrire che a ricercare la serenità o la felicità. Preferiamo essere disillusi perché tra l'altro fa pure più figo che invece farsi qualche domanda in più o magari darsi qualche risposta un po' più onesta dove ammettiamo che su certe cose potremmo anche rimetterci in discussione senza apparire degli sfigati, ma delle persone che evolvono.

E' chiaro che uno ha il diritto di potersi lamentare e ci mancherebbe, ma attenzione: un eccesso di lamentela non fa bene a noi prima di tutto perché finito lo sfogo ricominciamo da capo e partiamo con pensieri circolari che scavano dei solchi dentro di noi, ci tolgono le forze, il sonno non facendoci reagire, né agire.

Cosa succederebbe se svegliandoci un mattino leggessimo solo messaggi positivi. La nostra parte cinica  partirebbe dando dei coglioni a tutti, ma magari se fossimo tutti d'accordo a fare un piccolo sforzo magari no.

Mi rendo conto che per molti di noi abbandonare ironia, cinismo od ostentazione di benessere fittizio  sia inimmaginabile però è possibile. Basterebbe anche solo scrivere qualcosa di positivo o comunque di non negativo e perché no, magari di sincero.

So che si ha paura di sembrare dei deboli, ma mica sto parlando di scrivere il pensierino della sera dedicato a quanto vuoi bene alla mamma o a creare un social network per boy scout. Sono anche io incazzato nero per un sacco di motivi, ma proprio per questo credo sia il caso di fare qualcos'altro. Sto parlando di scrivere qualcosa di positivo che ti riguarda. Così anche solo per fare l'esercizio di trovare cose positive nella vita che abbiamo… potrebbe alleggerirci, farci magari sorridere un po' e magari stimolare la vitalità e perché no l'ingegno per fare ALTRO che è l'unica via che abbiamo per "migliorare".

Ce lo inventiamo allora un Social Happiness day?

20 marzo 2014

Happiness day: Ho scelto cinque canzoni per Cosmopolitan.

Da un po' di tempo ho una rubrica chiamata Music Emoticon (http://www.cosmopolitan.it/time-out/Music-Emoticon) su Cosmopolitan dove scrivo articoli che fondono due tra le mie passioni ossia la musica e il rapporto con noi stessi, che navigano quotidianamente di pari passo.

Oggi in occasione della "giornata della felicità", così come accadde a San Valentino (http://www.cosmopolitan.it/sex-love/San-Valentino/Non-sai-come-parlare-con-lui-Dillo-con-i-Guns-n-Roses") mi hanno chiesto di suggerire alle lettrici 5 canzoni a tema e da buon dj ne ho fatto un piccolo percorso danzereccio.

Nei prossimi giorni però ho intenzione di ritornare sull'argomento "social happiness" stay tuned. Intanto spero che vi piaccia la mia "playlist"!

http://www.cosmopolitan.it/time-out/La-colonna-sonora-per-la-giornata-della-felicita#01



19 marzo 2014

Edo Rossi feat Luca Verri - It's Just a ride di Bill Hicks

Ecco la  versione italiana di "it's just a ride" il video della canzone-tributo dedicata al comico Bill Hicks recitata e riarrangiata in versione acustica da me con Luca Verri al piano. 



La versione originale è uscita il 26 febbraio 2014 in occasione del ventennale della scomparsa di Bill, e si tratta di uno degli gli sketch più profondi, speranzosi e toccanti musicato ed interpretato dai The Goat Boys.

Sono passati più di vent'anni, ma le parole di Bill rimangono un bellissimo messaggio d'amore per tutti, ed un attualissimo incoraggiamento per affrontare le difficoltà del giorno d'oggi.

"La vita è come un giro in giostra in un parco di divertimenti (...) possiamo cambiare le cose in qualunque momento. È solo una scelta. Niente sforzi, niente lavoro, niente occupazioni, niente risparmi o denaro. Una scelta, proprio ora, fra paura e amore."
(Bill Hicks -- It's just a ride).

12 marzo 2014

Hicks Factor.

Conoscete il comico Bill Hicks?

In Italia si fece il suo nome in occasione della vicenda Luttazzi, quando il comico italiano venne "oscurato" per battute che fecero arrabbiare l'allora Presidente del Consiglio. Per screditarlo si disse che alcune delle sue gag erano state rubate al repertorio di un americano tal Bill Hicks.
Di una cosa possiamo essere certi: in Italia non c'è la "sportività" da parte dei politici di "incassare" come quella degli americani… a parte forse per l'on. Razzi che sta diventando una superstar dello scempio sintattico e concettuale.

Recentemente sono stato coinvolto in un progetto tributo, una band chiamata The Goat Boys, per trasformare in canzone uno dei suoi sketch più toccanti. Ho scoperto un mondo. Sono andato a riguardare su youtube i suoi spettacoli e mi sono subito appassionato. Un comico irriverente, cinico, diretto, ma anche piuttosto filosofo. E' considerato tra i migliori dieci stand up comedian americani e dato il suo stile piuttosto rock è stato citato da band come Faith No More, Radiohead e dai Tools i quali gli hanno dedicato un disco intero "Aenima".

Marco Centonza dei Killer Sound nonché amministratore della comunità italiana dedicata a Bill, ci ha quindi invitato in sala prove per questo progetto. Per facilitarci l'apprensione della struttura della canzone, ha preparato delle belle fotocopie con il testo e gli accordi, un po' come nei libricini che ti porti in spiaggia per suonare ai falò. Il mio occhio è però inevitabilmente scivolato sul testo che pur non essendo di mia competenza mi ha incuriosito prima e coinvolto poi…

Frasi tipo: "The world is like a ride in an amusement park" oppure "Just a simple choice, right now, between fear and love".

Mentre definivamo gli ultimi ritocchi ho proposto a Marco di farne anche una versione in Italiano, per permettere al contenuto di arrivare in modo più diretto ai nostri connazionali visto che secondo me, ma anche secondo lui, quello di Bill è un bel messaggio da trasmettere... soprattutto in momento come questo. Lui mi ha controproposto di occuparmi direttamente del riarrangiamento, dell'adattamento italiano e del cantato, o meglio, del parlato.

Il video della versione originale ha da poco superato le 1700 views, la versione italiana la pubblicheremo settimana prossima.

Emozioni+++



01 marzo 2014

Edo Rossi parla del suo libro, del trauma superato a seguito della chiusura di Rock Fm, di rock autoghettizzato e di radio nell'era del web.

Edo Rossi a Radio Centro Fiuggi parla del suo libro "Rock Fm: "La Radio, La Vita" e non solo...

Alcune citazioni dall'intervista:

Su quanto sia stato doloroso ripercorrere la vicenda...
"Il miglior modo per risolvere un trauma è affrontarlo per quanto possa essere o sembrare doloroso"

Su come il rock si senta vittima del sistema...
"Il rock non dimentichiamoci che in moltissimi casi, anche se siamo sempre alla ricerca della purezza, è un cazzo di prodotto come la pasta Barilla"

Su come la radio sta affrontando le evoluzioni mediatiche...
"Spero che almeno la radio non cada vittima del web come è successo a case discografiche o alla televisione, spero che il quello che è stato il grande istinto pionieristico di chi faceva la radio negli anni settanta venga di nuovo fuori e non si faccia sbranare dalle nuove tecnologie".

Su come vivrebbe Rock Fm oggi...
"Accetterei di fare una cosa completamente nuova nella quale identificarmi"